Un Pianeta Una Casa
Una dichiarazione della Bahá’í International Community
Ultima di una serie di dichiarazioni della Bahá’í International Community, UN PIANETA UNA CASA è un documento illuminante, da conoscere, utilizzare e proporre in tantissimi ambiti. La chiarezza e la coerenza del linguaggio utilizzato lo rendono accessibile a un vasto pubblico, dagli studiosi e gli attivisti ambientali a chi si occupa di spiritualità e benessere globale. Si tratta di un'opera straordinaria che offre una guida preziosa per chiunque sia interessato a promuovere la sostenibilità ambientale e il benessere sociale. Un invito potente a trasformare le nostre visioni in azioni concrete, per costruire insieme un futuro più equo, armonioso e rispettoso dell'ambiente e di tutte le forme di vita sulla Terra.
Attraverso una prospettiva basata su principi spirituali, offre una visione unica e stimolante su come affrontare le complessità della crisi ambientale in corso. Si distingue per la sua capacità di integrare gli insegnamenti spirituali della Fede bahá'í con una comprensione scientifica della natura e della società. L'approccio è inclusivo e interdisciplinare e adotta una prospettiva olistica che considera sia gli aspetti ecologici che quelli sociali e dell'ambiente.
«Il mondo naturale, con tutte le sue meraviglie e la sua maestosità» scrive la BIC, «ci consente di cogliere il senso profondo dell’interdipendenza. Dalla biosfera nel suo insieme al più piccolo microrganismo, esso dimostra che tutte le forme di vita dipendono da molte altre e che gli squilibri di un sistema si riverberano su un grande insieme interconnesso».
Intimamente incorporata in questo grande sistema e fortemente dipendente da esso l’umanità si trova di fronte a un paradosso che diventa sempre più importante di giorno in giorno» osserva la BIC. «Da un lato, la razza umana non ha mai avuto un maggior potere di plasmare il mondo fisico su scala planetaria…» sottolinea. Dall’altro» precisa, «questo potere, se non viene calibrato da una riflessione ponderata e viene guidato da priorità che non tengano conto del bene comune presente e futuro, ha conseguenze non solo di portata mondiale, ma potenzialmente irreversibili».
Dalla complessa disamina della situazione attuale, emerge preponderante «una prospettiva abbastanza ampia», tale «da abbracciare il pianeta nella sua interezza». L’umanità può essere vista solo come una popolazione che vive in una patria globale, si legge nel documento. La consapevolezza di questa unità, espressa attraverso relazioni di giustizia, costituiscono le sole e uniche fondamenta su cui possono essere costruite società sostenibili.
Il rafforzamento del principio dell’unità dell’umanità deve passare però attraverso meccanismi che valutino gli impatti globali delle politiche interne, tesi a rimodellare il rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale. All’interno delle strutture attuali, sarà necessario rafforzare il quadro giuridico per conferire coerenza ai regimi di biodiversità, clima e ambiente, e fornire basi più solide per una comune custodia del pianeta. Occorre pertanto costruire un consenso attraverso la ridefinizione del concetto di progresso. Andranno necessariamente ripensati gli accordi economici (che hanno portato sia alla degradazione degli ecosistemi sia all’impoverimento di molte comunità locali e vite individuali) e il rapporto tra Scienza e Religione (due sistemi di conoscenza e pratica reciprocamente rafforzanti). Sarà, inoltre, utile pensare all’apprendimento come modalità operativa (costruire società più sostenibili coinvolge non solo l’applicazione della conoscenza esistente, ma anche la generazione di nuova conoscenza).
Un mondo globale fiorente in armonia con l’ambiente naturale è una visione verso la quale un numero crescente di persone sta lavorando. Un mondo caratterizzato da integrazione ed equilibrio, bellezza e maturità. Un mondo con un «senso riconfigurato di progresso», dove comunità e individui lavorino assieme con il sostegno delle istituzioni verso la realizzazione di aspirazioni più elevate. Un mondo sempre più sollevato dai compromessi morali distruttivi – sociali, economici e ambientali – fino a oggi affermati come necessari al progresso.
Sfida centrale per l’umanità, il divario tra intenzione e azione. Divario che però può essere colmato: affinché l’azione si elevi alle scale richieste, è necessario un consenso molto più forte e una volontà collettiva tra le nazioni attorno ai valori richiesti dalla fase attuale dello sviluppo dell’umanità. Richiede anche una risolutezza molto maggiore nel mettere in pratica quei valori, riaffermandosi a ciò che è benefico per il bene comune e scartando ciò che ostacola la risposta alla chiamata morale e pratica di oggi. Un impegno nobile e altissimo, i cui benefici sono un’eredità inestimabile da lasciare alle future generazioni.