Azione sociale
Bahá’u’lláh afferma che “lo scopo per cui gli uomini mortali sono entrati nel regno dell’essere dall’assoluta inesistenza è che potessero lavorare per il miglioramento del mondo e vivere insieme in concordia e armonia”. Egli ha rivelato insegnamenti che lo rendono possibile. Costruire una società che persegua consapevolmente questo scopo collettivo è opera non solo di questa generazione, ma di molte generazioni a venire e i seguaci di Bahá’u’lláh accolgono con gioia tutti coloro che lavorano al loro fianco in questa impresa. Questo significa imparare a far crescere comunità vibranti e rivolte verso l’esterno; significa che quelle comunità imparino a promuovere il progresso spirituale e materiale; significa imparare a contribuire ai discorsi che influenzano la direzione di questo progresso.
(Casa Universale di Giustizia, messaggio del 30 dicembre 2021)
Preparata nel 2020 dal Dipartimento delle ricerche su richiesta della Casa Universale di Giustizia, in stampa in questi giorni, la compilazione AZIONE SOCIALE è una guida importantissima per leggere e orientarsi tra gli avvenimenti e le vicissitudini del mondo e impegnarsi in una efficace e coerente azione sociale. Consapevoli dello scopo collettivo affidato alla nostra e alle future generazioni.
Il testo offre Passi tratti da Scritti di Bahá’u’lláh, Scritti e Discorsi di ‘Abdu’l-Bahá, scritti e lettere di Shoghi Effendi, messaggi della Casa Universale di Giustizia e lettere scritte a suo nome. Comprende 253 brani, organizzati in base all’argomento, molti dei quali appaiono nella traduzione inglese per la prima volta.
«La Casa di Giustizia spera che questa nuova compilazione aiuti gli amici a comprendere meglio la tipica posizione bahá’í su questo importante settore delle loro attività» si legge nella nota introduttiva.
Suddivisa in quattro sezioni - Concetti e principi di base, La natura dello sviluppo socioeconomico bahá’í, Metodi e approcci, Selezione di temi pertinenti lo sviluppo socioeconomico –, la pubblicazione presenta temi e metodiche quanto mai urgenti, complessi e necessari per le comunità bahá’í del mondo, alle prese con la sfida della costruzione di comunità.
La prima sezione chiarisce il concetto di civiltà, con l’idea di sviluppo economico, di unità e giustizia che ne conseguono. E la centralità del ruolo del sapere nella trasformazione della società.
La seconda parte esamina la natura dello sviluppo socioeconomico: la necessità che vi sia coerenza fra le dimensioni materiale e spirituale dell’esistenza, la consapevolezza di cosa realmente significhi «costruire capacità» e «partecipare ad un processo di crescita organica».
Cosa intendono, i bahá’í per azione sociale? In cosa consiste? E qual è il concetto di sviluppo che sottintende al loro operare? Qual è il modello di vita comunitaria che propongono? A quali principi si ispira questo modello? Sono alcuni dei numerosi interrogativi che nella compilazione trovano risposta.
Molto interessante il capitolo sui metodi e sugli approcci, che richiama a un apprendimento e a una «azione sistematica», alla consultazione e alla collaborazione. Siamo tutti in modalità di apprendimento continuo e non ci potrà essere soluzione alcuna senza collaborazione, consultazione, condivisione.
L’ultima sezione è dedicata a una selezione di temi specifici pertinenti lo sviluppo socioeconomico: educazione, agricoltura, economia, salute, arti, mezzi di comunicazione e tecnologia.
Sfogliando la compilazione e riflettendo sull’orizzonte lontano dell’«impresa collettiva», ma anche su quello urgente dei giorni nostri, viste le guerre e i disordini sociali, le ingiustizie e le disparità ovunque diffuse nel mondo, il lettore ritrova il monito rassicurante del Casa di Giustizia:
«Le anime entusiaste che vengono accolte grazie ai processi del Piano stanno cercando di ottenere una comprensione sempre più profonda degli insegnamenti di Bahá’u’lláh, «il rimedio sovrano per ogni malanno», e di applicarli ai bisogni della società. Aspirano alla prosperità di tutti, riconoscendo che il benessere delle persone dipende da quello della società in generale. Sono cittadini leali che evitano partigianerie e lotte per il potere mondano. Lavorano invece per superare le differenze, armonizzare i punti di vista e promuovere l’uso della consultazione per prendere decisioni. Caldeggiano qualità e atteggiamenti, come la fidatezza, la collaborazione e la tolleranza, che sono elementi costitutivi di un ordine sociale stabile. Sostengono la razionalità e la scienza in quanto essenziali per il progresso umano. Invocano la pazienza e la comprensione e, tenendo l’unità intrinseca del genere umano in primo piano nelle loro menti, vedono tutti come un potenziale compagno con cui collaborare e si ingegnano di promuovere sentimenti analoghi anche tra gruppi che tradizionalmente potrebbero essere stati ostili l’uno all’altro. Sanno che le forze del materialismo sono all’opera attorno a loro e i loro occhi sono ben aperti sulle molte ingiustizie che persistono nel mondo, eppure hanno ugualmente una chiara visione del potere creativo dell’unità e della capacità di altruismo insita nel genere umano. Vedono il potere di trasformare i cuori e superare la sfiducia che la vera religione possiede e pertanto, fiduciosi in ciò che ha in serbo il futuro, lavorano per creare le condizioni in cui si potrà ottenere il progresso. Parlano liberamente con gli altri delle proprie convinzioni, pur rispettando la libertà di coscienza di ogni anima, e non impongono mai a nessuno i propri standard. E senza alcuna pretesa di aver trovato tutte le risposte, hanno le idee chiare su ciò che hanno imparato e su ciò che hanno ancora bisogno di imparare. Le loro attività procedono secondo un ritmo alternato di azione e riflessione. Le battute d’arresto li lasciano indifferenti. Nei luoghi in cui sono sempre più numerose le persone che aiutano a costruire comunità di questo tipo, il potere insito nella Causa di trasformare la vita sociale delle persone, così come quella interiore, sta diventando sempre più evidente».
(Casa Universale di Giustizia, messaggio del 30 dicembre 2021)