libro bahá'í Opinioni bahá'í 2013 estate
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Opinioni bahá'í 2013 estate

Possono etiche differenti collaborare per un mondo migliore di Bruna Meneghello
Oltre l'etica: dalla indignazione alla conversione di Luciano Mazzoni
Religione e società nel mondo contemporaneo secondo la visione bahá'í di Julio Savi
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Come è tradizione da diversi anni, si è svolto presso Acuto, Fiuggi, il Convegno dell’Associazione per gli studi bahá’í «Alessandro Bausani» sul tema «Ribellione e Crescita: il ruolo della religione nella società». Hanno partecipato diversi autori che hanno contribuito attraverso presentazioni molto interessanti a rendere il Convegno stimolante e ricco di spunti di approfondimento. In occasione del Convegno sono stati celebrati i 10 Convegni annuali dell’Associazione Studi Bahá’í «Alessandro Bausani». È consuetudine includere questi articoli negli Atti che l’Associazione mette a disposizione dei suoi associati e dei lettori della rivista Opinioni bahá’í in questo numero dedicato al suo Convegno. Il primo articolo della Professoressa Bruna Meneghello dal titolo «Proposte etiche diverse possono dialogare per una società migliore?» accompagna il lettore nella riflessione su un tema che ha stimolato l’umanità fin dall’inizio dei tempi ovvero l’uomo spinto dalla volontà di potenza, come può realizzare se stesso? Così ci introduce nel tema da lei sviluppato: «Osservando la situazione politico sociale attuale possiamo ritenere che esistano conflitti insanabili e problematiche sociali insolubili ma, in questa situazione fluida, è possibile anche ritenere che vi siano tutte le premesse per individuare un modo per raggiungere una vita sociale e individuale migliore, non solo della presente ma anche della passata, talvolta idealizzata nel ricordo». L’autrice con riflessioni puntuali e domande stimolanti incoraggia il lettore a uscire dalla propria soggettività per diventare osservatori neutrali. Suggerendo spunti da grandi pensatori come Marx, Kant fino a Amartya Sen, l’autrice accompagna il lettore in un cammino nel quale l’uomo è posto di fronte alle sue scelte, alle sue responsabilità e aspirazioni. Un cammino che ha portato l’uomo a confrontarsi con temi quali la giustizia, il benessere della comunità, la libertà, la conoscenza di se stessi. Introducendo il pensiero del nobel indiano Sen, la Professoressa offre una prospettiva nuova e aperta al dialogo tra scienze sociali, religione e scienze economiche. Il secondo intervento è stato del Professor Luciano Mazzoni, un intervento semplice e diretto dal titolo «Oltre l’Etica: Dall’indignazione alla conversione». L’autore parte da una riflessione del teologo Teilhard de Chardin che è di forte attualità: «Mi sembra psicologicamente inevitabile che, prima di due o tre generazioni, l’Umanità sarà condotta in massa a porsi il problema del senso e del valore da dare a se stessa. Penso che ci troviamo alla vigilia di un punto critico, oltre il quale continueranno a cercare e a costruire (ossia a vedere) soltanto coloro che lo faranno religiosamente.» L’autore riflette sul tema della globalizzazione e osserva che la rapida successione di eventi o turbolenze rende difficile il fermarsi a riflettere sul significato e la valenza di questi eventi. È come se ci fosse un “crollo della memoria” e quindi si continua a commettere gli stessi errori di generazione in generazione. Riprendendo il tema principale del convegno e parlando di “ribellione” l’oratore ricorda che in questi anni molti muri sono caduti ed altri stanno crollando (vedi i moti di ribellione del mondo arabo di oggi). Inoltre l’autore propone una visione di un credente che si deve porre nel processo religioso guardando verso il futuro, piuttosto che ponendosi in una posizione statica di fedeltà al passato ed i bahà’ì si collocano proprio in questa ottica di movimento. Il professor Mazzoni conclude il suo articolo con una riflessione sulla religione destinata a vivere una parabola discendente o una nuova fase assiale seguita poi da una fase di rinascita. In questo processo è fondamentale avviare un processo di educazione alle varie religioni, dare ascolto ai cuori, unire le forze rompendo vecchi schemi e offrire un futuro più roseo per l’umanità. L’ultimo articolo secondo l’ordine con il quale si sono susseguiti gli interventi al Convegno è quello del Dr. Julio Savi dal titolo «Religione e società nel mondo contemporaneo secondo la visione Bahà’ì». L’autore introduce il suo tema suggerendo una riflessione importante: il ruolo della religione nella società è quello di riportare ordine sulla terra, sotto lo stendardo dell’unità del genere umano. Questa è una tappa fondamentale nel processo di aggregazione che ha portato l’umanità dall’unità degli individui alle nazioni e a dover considerare oggi la terra come un solo paese e l’umanità i suoi cittadini. Egli suggerisce che tutte le religioni devono comprendere di essere come bellissimi fiumi che portano tutti allo stesso mare e quindi sono sorelle nel servizio all’umanità. Inoltre suggerisce un diverso approccio alla lettura della situazione attuale dell’umanità: alla ribellione, intesa come «sollevazione di una persona, di un gruppo o di una collettività contro l’autorità costituita, espressa con il rifiuto di obbedienza, con la resistenza o con la lotta armata», si preferisce il concetto di indignazione, in questi giorni ricorrente nelle cronache internazionali, intesa come «sentimento di vivo sdegno, di profondo risentimento, di violento disprezzo, di corruccio nei confronti di ciò che si giudica indegno, ignobile, ingiusto, sconveniente o comunque offende la coscienza». L’autore aggiunge che «Secondo i bahá’í tutto questo movimento di trasformazione sociale trova le sue energie propulsive nella rivelazione ricevuta da Bahá’u’lláh nel 1852 a Teheran. Le forze dello Spirito Santo, quelle forze che danno agli esseri umani il potere necessario per agire sulla terra, valorizzano tutti coloro che lottano per ottenere questo grande traguardo, il cui fine ultimo è la realizzazione dell’unità del genere umano». Il Dr. Savi conclude il suo articolo ricordando a tutti noi che «La Fede bahá’í incoraggia i suoi seguaci, e ogni essere umano, a non indirizzare le grandi energie che possono nascere dall’indignazione provocata dalle numerose attuali ingiustizie verso atti di ribellione, ma verso l’espletamento di azioni concrete: trasformare la propria vita in una vita al servizio del principio dell’unità del genere umano, nella certezza che la sua realizzazione risolverà tutti i grandi problemi che ora affliggono il genere umano». La redazione di Opinioni Bahá’í ringrazia l’Associazione Studi «Alessandro Bausani» per la proficua collaborazione instauratasi da molti anni.
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