A metà del XIX secolo – uno dei periodi più turbolenti della storia del mondo – un giovane mercante annunciò di essere il portatore di un nuovo messaggio destinato a trasformare la vita umana. In un periodo in cui il Suo paese, l’Iran, era funestato da una diffusa arretratezza sociale e decadenza morale, il Suo messaggio suscitò eccitazione e speranza in tutte le classi sociali, attraendo rapidamente migliaia di seguaci. Nato a Shiraz, una città dell’Iran meridionale, il 20 ottobre 1819, Egli assunse il titolo “Il Báb” che in arabo significa “la Porta”, l’iniziatore di un nuovo ciclo religioso che in breve tempo rivoluzionò tradizioni, consuetudini e regole secolari. Nello stesso titolo che scelse per Sé stesso, Egli indicò di essere il portale di una Rivelazione superiore della quale si considerava l’umile precursore. La Sua missione, che sarebbe durata solo sei anni, era di rinnovare e rivitalizzare l’eterna Fede di Dio con straordinaria rapidità, per preparare la strada a Bahá’u’lláh, l’altra grande Manifestazione di Dio che avrebbe segnato il passaggio dall’infanzia alla maturità per l’umanità e inaugurato l’era di pace e di giustizia promessa da tutte le religioni. Questo libretto offre una breve introduzione alla Figura del Báb e alcuni Suoi scritti e preghiere.
Il Báb
Il Báb, al secolo Mirzá ‘Alí Muhammad (Shiraz 1819 – Tabriz 1850), fu Araldo e Precursore della Fede bahá’í. Quasi tutte le opere del Báb furono scritte durante un periodo di sette anni, dal 1843 al Suo martirio, avvenuto nel luglio del 1850. In pochissimi anni, i Suoi insegnamenti progressisti e rivoluzionari attrassero un vasto numero di credenti e crearono un movimento che scosse l’intera società persiana dell’epoca, immersa nel più profondo integralismo e fanatismo sociale e religioso.
Nonostante la dura opposizione e le cruente soppressioni che portarono al martirio di oltre ventimila seguaci, la narrazione dei fatti storici riportati da eminenti testimoni dell’epoca e l’eco degli insegnamenti si sono diffuse in tutto il mondo, sino a giungere ai nostri giorni.
