

Shoghi Effendi. Ricordi
BIOGRAFIA / UGO GIACHERY
Ugo Giachery (Palermo 1896 - Apia, Samoe occidentali 1989) nasce in una delle più illustri famiglie aristocratiche di Palermo, in Sicilia. A vent’anni presta servizio come ufficiale nelle Guardie Granatiere del Re d'Italia. Consegue due lauree presso il Regio Istituto Tecnico di Palermo con un dottorato in Chimica presso la Regia Università e si dedica da subito all’insegnamento. Dopo la prima guerra mondiale emigra negli Stati Uniti, qui incontra e sposa Angeline Westergren, conosce e accetta la Fede bahá'í. È il 1926.
Durante la seconda guerra mondiale i coniugi vivono a New York City, ma alla fine del conflitto Ugo decide di ritirarsi dalle attività lavorative per dedicarsi a tempo pieno alla Fede bahá’í; nel 1947 la coppia si trasferisce in Italia, a Roma. Determinante il loro contributo alla formazione e alla crescita della comunità baha’i italiana: a loro si deve la traduzione dall’inglese degli Scritti di Bahá'u'lláh, 'Abdu'l-Bahá e Shoghi Effendi disponibili in quegli anni.
Per diverso tempo Ugo Giachery è osservatore bahá'í permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra, in Svizzera, dove nel 1948 collabora alla stesura della Carta dei diritti umani e partecipa come delegato speciale a molte conferenze di organizzazioni non governative. Nel dicembre 1951 è nominato Mano della Causa per l’Europa da Shoghi Effendi, che nel marzo del 1952 lo designa anche membro generale del Consiglio Internazionale Bahá'í, organo amministrativo istituito nel 1951 da cui scaturirà dodici anni più tardi la Casa Universale di Giustizia, suprema istituzione di governo della Fede bahá’í.
Fido e prezioso collaboratore di Shoghi Effendi contribuisce, con le sue competenze e il suo pregevole lavoro, all’erezione della sovrastruttura del Mausoleo del Báb ad Haifa, procurando da Chiampo, in Italia, le pregiate forniture di marmo. Materiali utilizzati poi anche per l'abbellimento della Tomba di Bahá'u'lláh a Bahji e per l'edificio degli Archivi internazionali, che custodiscono le tracce e la memoria storica della Fede bahá’í e le reliquie e gli effetti personali delle Figure centrali della Fede. A eterno ringraziamento per i servigi offerti alla Causa, il Custode gli dedica una delle nove Porte di accesso al Mausoleo del Báb.
Presidente eletto della neonata Assemblea Spirituale Nazionale d'Italia e della Svizzera nel 1953, negli anni successivi viaggerà nei cinque continenti e parteciperà a conferenze per sostenere i bahá'í in tutto il mondo. Per quattro volte visiterà le Isole di Samoa e il 16 gennaio 1968, per conto della Casa Universale di Giustizia, presenterà La Proclamazione di Bahá'u'lláh ai Re e ai Governanti della terra al capo di stato delle Samoa occidentali, Sua Altezza Malietoa Tanumafili II, al quale lo legherà per tutto il resto della sua vita un profondo rapporto di rispetto, stima e affettuosa amicizia.
Dopo aver reso per decenni «splendidi servizi» alla Fede bahá’í, visita nuovamente le Samoa nel 1989, dove si ammala e si spegne il 5 luglio. Le sue spoglie giacciono sull’isola, vicino al Tempio bahá’í.
La George Ronald pubblica, nel 1973, il suo libro Shoghi Effendi: Recollection. La prima edizione italiana, Shoghi Effendi: Ricordi, è del 1977, cui segue una ristampa nel 2019.
(Foto Bahaipedia, archivio)