

Il Custode. Volume I
Il Custode, Volume I
In questo primo volume, il lettore potrà familiarizzarsi con le vicende terrene di un Personaggio cui la Storia riconoscerà un ruolo di assoluto primo piano negli scenari del XX secolo e oltre. Così si dipanerà dinanzi ai suoi occhi una vita intensa e sofferta, dall’infanzia trascorsa all’ombra del Nonno nella solitaria e cruda prigionia di Akka fino alla morte avvenuta improvvisamente in un albergo di Londra. E, in mezzo, mille interessanti vicende: i primi studi in Haifa, e poi all’Università di Beirut; i due anni di servizio (1918-20) ad ‘Abdu’l-Bahá come traduttore e segretario, seguìto da un breve soggiorno in Francia e dall’approdo ad una prestigiosa università di Oxford. E non mancheranno episodi minori, ma preziosi, nella vita di questo giovane colto, gentile e raffinato: il rapporto con i suoi compagni di corso, la passione per il tennis, l’immersione in studi profondi, l’amicizia con un giovane persiano bahá’í e con John Esslemont, i suoi viaggi lungo il territorio inglese per incontrare e vivificare le comunità dei credenti, le prime traduzioni degli Scritti sacri. E poi la fulminante notizia del trapasso di ‘Abdu’l-Bahá, l’inattesa nomina a Custode della Fede, i suoi primi passi in questo formidabile rango, i soggiorni rivitalizzanti in Svizzera, l’intenso amore per la montagna, la venerazione per la Più Grande Foglia Santa, la familiarità con eccezionali credenti come May Bolles e Martha Root, la trepidazione e l’ indefessa opera per proteggere i bahá’í perseguitati, e non solo nella culla della Fede, il rigenerante rapporto con la regina Maria di Romania, il rapporti personali ed epistolari con le autorità del mandato britannico in Palestina e successivamente con i membri dello Stato di Israele…
Come da sua abitudine, l’autore cita spesso passi tratti dalle fonti storiche cui si è ispirato, prima fra tutte il capolavoro di Ruhiyyih Khanum, The Princeless Pearl, passi appositamente tradotti in italiano per la prima volta. A corredare l’opera ben 121 fotografie di personaggi e luoghi bahá’í e non, inserite direttamente nelle pagine del testo, che offrono al lettore una visione immediata e piacevole di persone e località strettamente legate alle vicende che vengono via via narrate. Undici Appendici, una ricca bibliografia e un accurato Indice dei Nomi concludono un’opera che non può mancare nelle case di ogni credente italiano, soprattutto dei giovani bahá’í, tanto più che Luigi Zuffada ha dedicato il volume proprio a loro, “affinché, come si legge nella Premessa, approfondendo la conoscenza del loro immortale Custode, ne traggano ispirazione per divenire sempre più degni - e umilmente fieri - d’aver abbracciato una Causa che salverà il mondo”.
Biografia / Luigi Zuffada
Luigi Zuffada, considerato dalla Comunità bahá’í italiana, di cui è entrato a far parte nel 1972, lo storico bahá’í per eccellenza, è nato ad Asmara, in Eritrea, nel 1939. Al termine del Liceo classico, durante il quale ha dato libero sfogo al suo immenso amore per la lettura, si è iscritto e laureato in Lettere classiche presso l’Università Cattolica di Milano, discutendo una tesi di Storia medievale incentrata su un episodio lombardo all’interno della lotta per le investiture (XI Secolo), acquisendo le tecniche di un rigoroso metodo storico. Dopo la laurea, si è dedicato a intensi studi di Storia, Letteratura e Psicologia, privilegiando da ultimo il panorama delle varie religioni. Ha insegnato nei Licei di Asmara e Mantova.
Giornalista pubblicista, collaboratore e inviato speciale del quotidiano L'Italia sotto la guida di Giuseppe Lazzati prima e poi collaboratore del Corriere della Sera per un decennio, è l’autore di una serie di autorevoli e documentate biografie sulle principali figure della Fede bahá’í.
Dopo Il Maestro (1982), incentrato sulla figura di ‘Abdu’l-Bahá, considerato l’Esempio perfetto delle virtù bahá’í, pubblica la serie L’Antico dei Giorni, volume I (1989) e Volume II (1992), che descrivono la vita di Bahá'u'lláh, costellata di esili e sofferenze inflitteGli da un’ortodossia religiosa fanatica e corrotta. Le vicende terrene di Shoghi Effendi, cui la Storia riconoscerà un ruolo di assoluto primo piano negli scenari del XX secolo, sono narrate ne Il Custode. La vita (vol. I, 2010), Il Custode: la personalità, le opere (vol. II, 2014). Seguono La Luce dell’Occidente (2018), che narra dei viaggi di ‘Abdu’l-Bahá in America, e Il Giovane Principe della Gloria (2019), dato alle stampe in occasione del Bicentenario della nascita del Báb, l’Araldo di Bahá'u'lláh, la Cui eco travalicò i confini della Persia suscitando l’entusiasmo di alcune delle più vivaci menti dell’epoca, tra cui Leone Tolstoj, Edward G. Browne e il conte Joseph Arthur de Gobineau.
Tutte le opere, scritte con obiettività storica e perizia di ricercatore, sono iscritte a catalogo.