

Il simbolo del Più Grande Nome: una spiegazione
Il simbolo del Più Grande Nome: una spiegazione
Per i bahá’í il Più Grande Nome è Bahá. La sua raffigurazione grafica orna le pareti delle loro case. Questo breve documento ne spiega l’origine e i significati mistici.
Biografia / Abul-Qásim Faizí
Nato a Qúm, Irán, agli inizi del Ventesimo secolo, Abu'l Qásim Faizí (1906-1980) è il nipote di un leader sciita islamico a capo della più nota istituzione teologica della città, la Faizí School of Theology, ma quando si trasferisce a Teheran, conosce e frequenta lezioni sulla Fede bahá’í, lascia l’Islam e abbraccia il nuovo credo.
Trasferitosi in Libano, si laurea in Letteratura e Pedagogia inglese all'Università americana di Beirut, dove conosce Shoghi Effendi, leader della comunità bahá'í dal 1921 fino al 1957.
Questa vicinanza e i rapporti che ne conseguono incidono profondamente sulle sue scelte di vita.
Dopo la laurea, su consiglio di Shoghi Effendi, decide di tornare in Persia. Qui trascorre cinque anni in un villaggio, occupandosi dell’istruzione e dell’educazione di centinaia di bambini privi di adeguati mezzi.
Si trasferisce poi in Iraq e in Arabia Saudita, dove vivrà per quindici anni.
Scrittore, autore di romanzi, racconti, opere teatrali e traduttore, dedica il suo lavoro all’insegnamento e alla promozione della Fede bahá’í.
Nel 1957 gli è conferito da Shoghi Effendi il titolo onorifico di «Mano della Causa di Dio» e vivrà in Haifa, in Terra Santa, fino alla fine dei suoi giorni, avvenuta nel 1980.
Tra i suoi testi, disponibili solo in lingua inglese, si segnalano A Flame of Fire (New Delhi, 1969), The Prince of Martyrs (UK, 1977), A Tribute to Amelia E. Collins (UK, 1977), Stories from the Delight of Hearts, una traduzione abbreviata di The Memories of Hájí, Mírzá Haydar-`Alí (Kalimat Press, 1980).